La Manosfera. Un viaggio nella tana del Bianconiglio

Di Fabio Mongile e Asia Colombani

A 25 anni dalla strage della Columbine High School

È il 20 aprile del 1999 a Columbine, in una scuola nel Colorado. Esattamente 25 anni fa quando, un qualsiasi martedì mattina, due studenti, Eric Harris e Dylan Klebold, entrarono a scuola armati e fecero una strage, uccidendo 12 studenti, un insegnante e ferendo altre 24 persone. Al termine della strage si suicidarono. In quello stesso anno usciva nelle sale cinematografiche Matrix.

La strage della Columbine High School divenne famosa nel mondo grazie al film di Michael Moore, “Bowling a Columbine” del 2002All’epoca il dibattito si incentrò prevalentemente sulle armi da fuoco e la contraddittoria legge americana che ne tutela e garantisce il facile possesso. Chiaramente, l’accesso ai mezzi è solo una delle spiegazioni che spiegano una strage, ma è necessario andare a ricercare anche le motivazioni. Sono fuori di dubbio le loro tendenze filonaziste e il loro passato da vittime di bullismo come si vede nelle registrazioni dei giorni precedenti alla strage. Negli anni successivi i due terzi delle stragi nelle scuole sono stati operati da giovani vittime di bullismo.

All’inizio di questo secolo era ancora presto per parlare di INCEL e di Redipiller, ma oggi i tempi sono maturi per fare una riflessione a più ampio spettro sul tema e sulle cause che portarono a questo e altri tragici eventi.

Gli INCEL e la Manosfera

Lasciamo per un attimo i protagonisti della strage e facciamo un salto ai giorni nostri, per occuparci della ricerca nella comunità degli INCEL (“involuntary celibate”). Un’espressione spesso utilizzata per rappresentare tutti coloro che condividono il desiderio di una relazione romantica e/o sessuale, ma che trovano difficoltoso o addirittura impossibile il raggiungimento di questo proposito. Viene specificatamente utilizzato il concetto di celibe involontario per esprimere appieno l’assenza di controllo della propria vita relazionale. Il fallimento della propria vita sociale e relazionale è da attribuirsi esclusivamente a circostanze indipendenti dalle proprie scelte personali. Questa denominazione rispecchia, inoltre, l’esperienza emotiva vissuta da tali individui e caratterizzata, perlopiù, da sentimenti di frustrazione, disagio, solitudine e rabbia. Sebbene la scelta terminologica possa riferirsi a molteplici situazioni, il termine INCEL è stato originariamente associato a una comunità online dedita a professare ideologie violente ed estremiste e a un certo prototipo di comportamento, come la misoginia, la rabbia e la disperazione sessuale.

Il termine INCEL veniva coniato a Toronto nel 1993, ma giunse all’attenzione del grande pubblico solo nei primi anni 2000, con l’arrivo dei social media. In questo periodo, grazie appunto al boom dei social network, gli INCEL si sono fatti strada nella rete, individuando canali sui quali condividere le proprie esperienze e le proprie frustrazioni. A tal proposito è utile citare un articolo della rivista sociologica datasociety.net, “Online Harassment, digital abuse and cyberstalking in America” del 2016: “la tecnologia e il relativo potenziale della digitalizzazione non hanno permesso solo l’aumento di connessioni interpersonali, ma anche la perpetuazione di comportamenti abusivi e aggressivi. Nel mondo virtuale si ramifica la manosfera, il cui comun denominatore sono argomenti relativi a dinamiche di genere e alla maschilità. A titolo meramente esemplificativo è interessante citare alcune pagine social e i relativi blog dove possiamo rinvenire appunto questi forti sentimenti di rivalse maschile nei confronti del mondo femminile: Il Redpillatore; Vita da bruttoThe Red Pill never diesUomini Beta in movimento. Facciamo un attimo chiarezza su alcune terminologie che ci aiuteranno a capire questo mondo:

La Manosphere (Manosfera) è una rete di comunità maschili (appunto Man) online, antagoniste rispetto all’emancipazione femminile e che promuovono convinzioni antifemministe e sessiste, incolpando le donne (e le femministe in particolare) per ogni problema sociale. Oggi più che mai assistiamo frequentemente a un ricorrente antagonismo contro qualunque istanza femminista e a un ribaltamento della narrazione, volti a rappresentare un “Mondo al Contrario”.

Red Pill (Pillola Rossa), si richiama la notissima pellicola degli anni ’90, Matrix. Tutti ricorderanno la scena in cui Morpheus propone a Neo una scelta “pillola blu, fine della storia, domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie e vedrai quant’è profonda la tana del Bianconiglio. Ti sto offrendo solo la verità, ricordalo, niente di più”. Questa è un’espressione estremamente utilizzata negli ambienti degli INCEL, ma nelle community cospirazioniste e complottiste più in generale. Il termine Redpilled nelle sue varie declinazioni definisce tutti coloro che ritengono di conoscere la verità che si cela dietro al velo di Maya e li contrappone dunque ai Bluepilled, ovvero, tutti coloro che hanno scelto di prendere la pillola blu e credono ancora al “pensiero unico dominante” vivendo perciò in un “mondo al contrario.

Ma quali sono i fattori culturali che favoriscono lo svilupparsi di questo fenomeno? I significativi cambiamenti delle dinamiche di genere avvenuti negli ultimi decenni e delle aspettative sociali, nelle norme relazionali, nonché nella sessualità e un superamento delle rigide logiche dei ruoli sono stati determinanti per il proliferare delle ideologie INCEL. Difatti, la maggior parte di questi individui attribuisce le loro difficoltà a dei presunti privilegi delle donne in ambito relazionale. Un altro fattore da non sottovalutare è il concetto di bellezza e di attrattività fisica che veicola precisi standard e rigidi stereotipi della fisicità, rischiando di creare sentimenti negativi tra coloro che non si conformano a tali requisiti.

A titolo meramente esemplificativo riportiamo il manifesto del blog “Il Redpillatore al solo fine di permettere a chi legge di coglierne i tratti profondamente disturbanti: “Il valore di mercato di un uomo, ovvero il suo potenziale attrattivo, è dato da una combinazione di buoni geni (estetica) e risorse (status socioeconomico). Tuttavia, questi fattori non hanno lo stesso peso in qualunque luogo e circostanza. Nel mondo occidentale, soprattutto tra i giovani, l’aspetto fisico assume un ruolo predominante, rendendo sempre più complicato cercare di compensare eventuali carenze con il denaro.”

Ancora, da “Uomini Beta in Movimento”: “Il femminismo è di fatto diventato il cappello ideologico e mistificatorio di un sistema che vede, all’interno delle sue dinamiche reali, la grande maggioranza delle donne, più o meno consapevolmente, complici del capitale, del mercato e della ragione strumentale e utilitaristica”.

I fattori che maggiormente determinano il “successo” sono, per sintetizzare, l’aspetto fisico e la disponibilità economica.Chi li possiede entrambi viene definito “Chad” (termine attribuito a uomini attraenti e di successo. I Maschi Alpha). Non per nulla, loro si definiscono Maschi Beta. I Chad sono speculari alle Stacy, ragazze bellissime e inarrivabili. Gli INCELsi sentono esiliati dal mondo perché non rientrano nei canoni classici occidentali di bellezza e ciò genera rabbia e frustrazione. Gli standard della bellezza femminile vengono percepiti come un traguardo inarrivabile. Accanto alle Stacy ci sono poi le Becky, bruttine, militanti femministe, e acide perché non possono essere come le Stacy. È evidente come l’immaginario delle comunità INCEL veda il mondo attraverso stereotipi da serie TV anni ’90. Serie TV che vedono recitare i protagonisti, i co-protagonisti, le comparse e poi ci sono “loro”. Gli spettatori. I maschi beta. Coloro i quali, non si sentono all’altezza di avere alcun ruolo in questa sit-com e perciò creano una loro storia. Una storia decisamente meno romantica, il cui topos narrativo è quello della rivalsa e della vendetta. La INCEL Rebellion.

Se da una parte le correnti femministe nella loro totalità promuovono la liberazione della donna, la lotta alla cultura dello stupro, il superamento delle logiche patriarcali e dell’oggettificazione del corpo femminile, gli INCEL esprimono posizioni totalmente antagoniste. Recriminano la facilità con cui le donne possano avere rapporti sessuali o ottenere l’attenzione degli uomini e ciò genera tensioni e contrasto alla libertà sessuale e all’autonomia delle donne sul proprio corpo. Le posizioni più estreme si spingono a professare un “diritto maschile” e la consapevolezza di un disequilibrio genetico tra i generi per il quale la donna godrebbe di un maggior potere sociale, economico e sessuale. Il “mantra” è appunto quello di “prendere la Pillola Rossa” e vedere finalmente la posizione subordinata degli uomini, vittime di una struttura sessuale svantaggiata.

Nel nostro viaggio attraverso i numerosi canali di INCELRedipillati e nella Manosfera in generale è stato facile individuare una narrazione bio-deterministica, autoassolutoria e deresponsabilizzante, secondo la quale la supposta inadeguatezza al raggiungimento di un rapporto sessuale consenziente, nei casi peggiori arriverebbe persino a giustificare lo stupro e il feminicidio.

Quando la solitudine diventa rabbia

Nelle comunità di INCEL balzano agli onori delle cronache solo coloro i quali hanno commesso atti violenti e misogini, volti a portare la potenziale dannosità di questa collettività all’attenzione pubblica. Possiamo citare solo alcuni nomi facilmente “”googlabili” come Elliot Rodger, Alek Minassian, Marc Lepine, Seung-Hui Cho, George Sodini. Non andremmo qui a ripercorrere le loro “gesta” perché non utile alla dissertazione. Stiamo tuttavia parlando di soggetti definibili INCEL, violenti e colpevoli di aver commesso delle stragi. Tuttavia, è fin troppo facile e autoassolutorioprendere le distanze dai gesti più estremi quali appunto le stragi, il femminicidio, lo stupro, anche “solo” alcuni comportamenti persecutori di spiccata gravità. Come dicevamo, prendere le distanze da questi comportamenti e stigmatizzarli come gesti estremi, ci fa perdere di vista le ragioni sociali e culturali che favoriscono l’emergere di questi eserciti di invisibili, alimentati all’interno delle loro stesse comunità online e che guardano la realtà attraverso i filtri di quei media che da sempre veicolano canoni di bellezza e di successo inarrivabili e che hanno l’unico effetto di far sentire tutti inadeguati. All’interno di queste comunità si professa un costante vittimismo caratterizzato molto spesso da ideologie antifemministe e misogine, volte a perpetrare odio e violenza contro le donne considerate responsabili delle loro drammatiche situazioni relazionali. Insulti e teorie del complotto che dipingono le donne come manipolatrici o privilegiate nell’ambito delle relazioni sessuali sono il “leitmotiv” della narrazione INCEL.

Dalla Colombine High School a Macerata

Dalla strage del 1999 ad oggi, si sono registrati negli ultimi 25 anni centinaia di episodi analoghi solo in America e, sebbene con numeri ben più esigui, anche il nostro stivale non è rimasto immune da questo “germe”. Nel 2021 un ventiduenne di Savona, Andrea Cavalleri, è stato arrestato con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale aggravata dal negazionismo. L’indagine si è poi estesa a un’operazione in altre 12 città, tra cui Genova, Cagliari, Forlì, Cesena e altre, negli ambienti della destra radicale contigua agli ambienti suprematisti bianchi. Fortunatamente la strage è stata scongiurata grazie allo zelante lavoro in concerto dei vari reparti della Digos, ma nelle intercettazioni si sente Cavalleri ispirarsi a gruppi neonazisti e diceva che avrebbe fatto una strage ad una manifestazione femminista: “donne ebree e comuniste sono i nostri nemici”. Ancora: “farò Traini 2.0”, ispirandosi chiaramente a Luca Traini, che nel 2018 a Macerata sparò contro dei richiedenti asilo. Il suo intento iniziale era quello di uccidere l’assassino di Pamela Mastropietro, ma successivamente cambiò idea e per sua stessa ammissione scelse di aprire il fuoco contro sei persone scelte a caso in base al colore della loro pelle.

Note a margine

La menzione delle fonti consultate dagli autori ha il solo fine di permettere a tutti coloro che avranno la pazienza di leggere questo contributo, oltre che di consultare la letteratura scientifica, anche di conoscere alcune delle communitypresenti nel web (surface web) senza, chiaramente, alcuna velleità divulgativa di teorie complottiste o di istigazione alla violenza di genere o razziale dalle quali prendiamo ovviamente le distanze.

Il panorama della Manosfera è un mondo ancora molto inesplorato, che comprende molteplici sottoinsiemi, spesso interconnessi tra loro e spesso indipendenti. Un approccio criminologico ed empirico non deve commettere l’errore di confondere e sovrapporre differenti tratti distintivi di questo e quell’altro gruppo subculturale, ma allo stesso tempo non possiamo ignorare le correlazioni e i tratti ricorrenti della misoginia, del razzismo e del suprematismo bianco che spesso accomunano episodi lontani nel tempo e nello spazio ma dagli epiloghi così vicini.

Il presente contributo è stato prodotto con l’intento, dunque, di offrire degli spunti di studio per i professionisti del settore che, sicuramente meglio di chi scrive, potranno studiare ed elaborare strumenti di prevenzione atti ad arginare fenomeni dei quali, come abbiamo visto, neppure l’Italia è esente. È sicuramente necessario adottare un approccio multidisciplinare che coinvolga diversi organi istituzionali e del mondo della cultura e su differenti piani di azione. Da una parte sono necessari interventi volti alla promozione dell’educazione e della consapevolezza dei problemi legati alla cultura di genere e dell’uguaglianza etnica, valori imprescindibili in qualunque ordinamento democratico. Ma non bisogna perdere il focus sul piano individuale, garantendo migliori strutture psicologiche e di cura per i casi più gravi. Altro aspetto fondamentale riguarda la prevenzione online, attraverso il monitoraggio delle piattaforme social più vulnerabili, ancora terra di nessuno, volte alla diffusione di ideologie estremiste e contenuti radicalizzanti, perché come abbiamo detto, è necessario prevenire su due fronti: inibendo l’accesso ai mezzi per operare le stragi, ma soprattutto destrutturandone le motivazioni.

Bibliografia e sitografia

AG ABOUTGENDER, INTERNATIONAL JOURNAL OF GENDER STUDIES. DOI: 10.15167/2279-5057/AG2021.10.19.1326, Vol. 10 N° 19, pp. I-XLI (2021). Fare maschilità online: definire e indagare la manosphere. Maddalena Cannito, Isabel Crowhurst, Raffaella Ferrero Camoletto, Eugenia Mercuri, Valeria Quaglia. URL: https://riviste.unige.it/aboutgender

AG ABOUTGENDER, INTERNATIONAL JOURNAL OF GENDER STUDIES. DOI: 10.15167/2279-5057/AG2021.10.19.1250, Vol. 10 N° 19, pp. 68-104 (2021). “Giacomino uno di noi”. Letteratura italiana e pratiche di maschilità nel Forum dei Brutti / “Giacomino uno di noi”. Italian literature and masculinity practices in Forum dei Brutti. De Gasperis A. Università La Sapienza di Roma, Italia. URL: https://riviste.unige.it/aboutgender

Canale YouTube, (2022) DeFunes. Documentario RAI della serie “La Storia Siamo Noi”. Columbine: anatomia di una strage – La Storia Siamo Noi, 22/03/2022. URL:https://www.youtube.com/watch?v=4IBdfu3dERc

CM Cronachemaceratesi.it – la tua provincia in rete (2021). Si ispirava alle Ss e al raid di Macerata «Faccio davvero una strage, farò Traini 2.0» Blitz della polizia: arrestato un 22enne. OPERAZIONE – Il giovane è finito in manette a Savona, è accusato di aver costituito un’associazione con finalità di terrorismo, di aver svolto azione di propaganda e di istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale aggravata dal negazionismo. Perquisizioni in altre 12 città, 22/01/202.1 URL:https://www.cronachemaceratesi.it/2021/01/22/si-ispirava-alle-ss-e-al-raid-di-macerata-faccio-davvero-una-strage-faro-traini-2-0-blitz-della-polizia-arrestato-un-22enne/1489292/

Data & Society studies the social implications of data-centric technologies, automation, and AI. Through empirical research and active engagement, our work illuminates the values and decisions that drive these systems — and shows why they must be grounded in equity and human dignity.

IL MATTINO (2018) Macerata, Traini ai carabinieri: «Volevo andare in Tribunale per uccidere Oseghale»,05/02/2018.URL:https://www.ilmattino.it/primopiano/cronaca/macerata_traini_ai_carabinieri_volevo_andare_in_tribunale_per_uccidere_oseghale-3529076.html

Il Redpillatore. Approfondimenti su dinamiche sociali, (2023). Alle donne i soldi non bastano più, 29/09/2023. URL:https://www.ilredpillatore.org/2023/09/alle-donne-i-soldi-non-bastano-piu.html URL ufficiale del blog:https://www.ilredpillatore.org/

Rai News.it, (2024). Venticinque anni fa la strage nella Columbine High School, 13 morti. Il volto violento dell’America. Eric Harris, 18 anni, e Dylan Klebold, 17, uccisero 12 compagni di scuola e un insegnante. Il presidente Biden, commemorando la strage e riferendosi all’urgenza di limitare la diffusione delle armi, dice: “Il Congresso faccia la sua parte”. Bonanata A., 20/04/2024. URL:https://www.rainews.it/articoli/2024/04/venticinque-anni-fa-la-strage-nella-columbine-high-school-13-morti-e-il-volto-violento-dellamerica-87e78464-9d41-484a-9da9-ab5884aa03fc.html

Sicurezza Terrorismo Società. INTERNATIONAL JOURNAL – Italian Team for Security, Terroristic Isseus & Managing Emergencies, (11/2020). URL: https://www.sicurezzaterrorismosocieta.it/wp-content/uploads/2020/06/eBookInterno_SicTerSoc11.pdf#page=86

Sugiura L, (2021). The Incel Rebellion. The Rise of the Manosphere and the Virtual War Against Women. Emerald Publishing Limited.

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